Una Città della canapa costituita da più Borghi: il progetto nel comune di Monsano

Canapa economia e politica //

Borgo canapa MonsanoUna Città della canapa digitale costituita da più Borghi votati alla produzione di canapa: è questa l’idea nata dall’iniziativa de I Gre delle Marche in collaborazione con Confie (Confederazione Imprenditori Europei) e l’amministrazione comunale che sta prendendo corpo a Monsano. Qui infatti il 22 maggio è stato presentato il progetto del Borgo della Canapa presso l’amministrazione comunale.

Nel comune – che si trova nella Val Jesina, un territorio strategico ricco di aziende come quella di Trionfi Honorati o di Mattia Guarnera che produce birra, dove la canapa ha un forte valore culturale e tradizionale – per incominciare sono stati coltivati a canapa poco più di 10 ettari. L’idea è quella di riunire i coltivatori, i trasformatori e i commercianti per fare rete e puntare sui derivati dalla canapa prodotti in loco e provenienti da altre aziende artigiane, con la convinzione che possano dare un valore aggiunto anche dal punto di vista turistico. Un piccolo centro dove poter comprare alimenti, vestiti, tessuti, scarpe, carta, materiale per bioedilizia e tutto ciò che con la canapa stiamo producendo nel nostro Paese che possa dunque attrarre turisti e curiosi e dare stimolo a tutto il settore.

De Co Monsano def“Per la riuscita dell’iniziativa”, ci ha raccontato Massimo Guido Conte, presidente de i GRE delle Marche, “un tassello importante è stata la costituzione di due De.Co. (Denominazione Comunale) per altrettanti prodotti alla Canapa: la Piadina Canapina (farina 1, senza strutto ma con Olio Extravergine di Monsano e farina di semi di Canapa di Monsano); e il Carciofo Vallesino sott’olio Evo alla Canapa di Monsano, anche nella versione Paté. Qui un piatto tipico di Monsano potrebbe essere la piadina con il carciofo, perfetta per vegani e vegetariani. E chi volesse potrebbe aggiungere il ciauscolo, un salame locale. Ci sembra importante che un’amministrazione comunale stia dando appoggio a questo progetto lungimirante facendo la sua parte”.

Confie, nella persona del presidente provinciale di Ancona, Fabio Iencenella, si occupa del coordinamento delle aziende che aderiranno al progetto. Poi, dalle realtà che aderiranno nascerà la Città della canapa: un network digitale che verrà ospitato sulla piattaforma www.growmaps.it per censire tutte le attività che in Italia hanno a che fare con la canapa dal punto di vista industriale. I Borghi della Canapa avranno una connotazione sia territoriale, sia di ambito operativo: turismo, alimentare, artigianale (carta, confezioni, cestini…) e industriale (chimico, nutraceutico, parafarmaceutico, tessile…).

Il sindaco Roberto Campelli e Massimo Guido Conte (di spalle) durante l'intervista al nostro stand all'Indica Sativa Trade 2015

Il sindaco Roberto Campelli e Massimo Guido Conte (di spalle) durante l’intervista al nostro stand all’Indica Sativa Trade 2015

Altra proposta è quella di produrre delle salse a partire dall’olio di canapa per superare l’artigianalità attuale delle produzioni. “Ben venga il coltivatore che coltiva i suoi campi, produce il suo olio e poi lo vende; ma se vogliamo fare un discorso industriale bisogna fare un salto di qualità. Per questo la nostra idea è quella di dare mandato a dei tecnologi alimentari per sviluppare diverse salse che possano andare bene per diversi cibi ed avere in questo modo uno sviluppo industriale. In tutto questo voglio far notare come i Gre delle Marche, il comune e Confie, non si pongono come produttori, ma come ente terzo che si occupa dell’organizzazione e del coordinamento del progetto”.

Infine abbiamo parlato anche con il sindaco di Monsano, Roberto Campelli, che ha ribadito la volontà del comune di appoggiare il progetto e di puntare sull’agricoltura e sulla canapa in particolare: “Crediamo fortemente nel ritorno dell’agricoltura per il nostro sviluppo futuro aprendo le porte ai turisti grazie alla vicinanza dal mare e alle grotte di Frasassi. La figura del Comune sarà quella di fare da collante alle varie realtà che stanno collaborando al progetto aiutando sviluppare alcuni prodotti piuttosto che altri. La risposta è stata molto positiva e grazie ai primi 10 ettari stiamo cominciando a raccogliere i primi frutti. I nostri bad & breakfast e gli agriturismi saranno caratterizzati a tema grazie ai prodotti del comune sia per l’arredamento che per l’alimentazione. Le difficoltà ci sono ma siamo partiti”.

Mario Catania

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