Makers Modena: la sfida tra designer per creare arredi in canapa

Fiere ed eventi sulla canapa //

Makers ModenaQuarantotto ore di tempo per comporre l’arredo migliore con i materiali in canapa a disposizione. E’ la sfida lanciata dal gruppo Makers Modena a designer, architetti e creativi e che andrà in scena il 2 e 3 ottobre a Modena. Uno stimolo per fare in modo che i partecipanti diano il meglio di sé nel design sostenibile, che diventa però un volano per far conoscere la canapa anche in questo settore. Ne abbiamo parlato con Andrea Cattabriga, presidente del fab lab Makers Modena che ha appunto creato il “Canapa design Hackathon”.

Come è nato il progetto?
Abbiamo avuto questa opportunità grazie alla fondazione Democenter, dalla quale è nato il fab lab che dirigo e che si occupa di start-up e sviluppo di nuove imprese e a Italia Canapa, una società cooperativa nata per contribuire allo sviluppo di una moderna filiera della canapa facendo informazione e coinvolgendo progettisti per esplorare le potenzialità della canapa in settori come il tessile e la cosmetica. Abbiamo messo insieme le forze con un tema concreto.

In cosa consiste?
Ci sarà un focus sull’arredo sostenibile e su nuovi procedimenti di creazione e non solo sui prodotti. I designer avranno a disposizione 15 semilavorati in canapa, da tavole rigide al filamento per la stampa 3D passando per resine ed imbottiture oltre a nuovi materiali che stiamo pensando di realizzare a partire da quelli esistenti. La partecipazione è gratuita ed è previsto un premio di 1000 euro per il vincitore la cui opera diventerà un arredo del laboratorio.

Sarà una gara vera e propria?
Sarà un contest in formato Hackaton nel quale i gruppi avranno a disposizione 48 ore di tempo per le loro creazioni. Decliniamo in territori nuovi quello che possono fare i team di designer. Poi i prodotti migliori saranno prototipati nel fab-lab ed il passo successivo sarà quello di identificare possibili partner per commercializzarli. Si tratta del cosiddetto learn by doing, impariamo sporcandoci le mani. L’approccio sarà duplice: sia la versione open source con la possibilità per chiunque di fare i propri esperimenti, sia quella commerciale con possibili spin-off.

 

Mario Catania

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