THC negli alimenti: la proposta dell’EIHA e lo studio del Nova Institute

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canapa ciboIl vuoto normativo in materia di canapa industriale relativamente al contenuto massimo di THC negli alimenti continua a creare non pochi problemi agli agricoltori e alle aziende impegnate nel rilanciare una moderna filiera produttiva, in Italia, come nel resto d’Europa.

Per cercare di ovviare a questo problema l’EIHA (European Industrial Hemp Association) ha incaricato il Nova Institute di realizzare uno studio e proporre alla Commissione Europea di utilizzare valori che abbiano una base scientifica, proteggano i consumatori e sostengano la crescita del mercato di prodotti alimentari contenenti canapa.

“Attualmente – come ricorda il comunicato – secondo le normative europee, le parti di pianta utilizzate come alimento, devono derivare da colture di varietà consentite, che non contengano più dello 0,2% di THC, analizzando la sostanza secca della parte apicale ( il terzo superiore dello stelo)”.

“Comunque”, prosegue il comunicato, “ad oggi non ci sono regolamenti UE chiari sul contenuto di THC ammesso negli alimenti; solo tre Paesi, Germania, Belgio e Svizzera, hanno delle norme di riferimento o limiti, che differiscono nei propositi e negli scopi legislativi, lasciando infine produttori e consumatori in uno stato di totale disinformazione, esposti potenzialmente a sanzioni e costi imprevisti”.

Press releaseNello studio commissionato al Nova Institute sono stati analizzati gli studi scientifici sul consumo e l’effetto di THC per arrivare a determinare un Acceptable Daily Intake (ADI), un quantitativo giornaliero accettabile,  di 0.120 mg di THC due volte al giorno. “La tabella seguente – si legge nel comunicato – riassume i valori guida proposti e derivati dagli studi scientifici analizzati sul THC. I risultati della raccolta di dati sulla regolamentazione del THC in tutto il mondo sono anche presentati come mezzo di confronto. La seguente proposta è stata accettata dalla maggioranza assoluta dei membri presenti al di dell’EIHA all’assemblea di maggio 2015.”

Lo scopo finale dell’associazione è quello di proporre alla Commissione Europea di utilizzare valori che abbiano una base scientifica, proteggano i consumatori e sostengano la crescita del mercato di prodotti alimentari contenenti canapa.

Ricordiamo che in Italia, quasi un anno fa, Il deputato Giorgio Zanin in commissione Agricoltura chiese in un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina di “stabilire il limite massimo di THC” per superare l’impasse che il limite dello 0,2% crea per molti prodotti, soprattutto quelli alimentari.

Redazione canapaindustriale.it

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