Gli abitanti della prima casa in canapa italiana: “Materiale eccezionale, viviamo benissimo”

Canapa in edilizia //

I signori Franchini sono gli abitanti della prima casa in canapa e calce costruita in Italia: ci vivono da ormai 3 anni e mezzo ed il bilancio che tracciano è davvero positivo, sotto diversi punti di vista.

“Sono meravigliato di come si vive in questa casa”, ha raccontato il signor Franchini a canapaindustriale.it spiegando che: “Ero abituato alle case normali ed a sentire l’umidità, ora quella sensazione sulla pelle è solo un ricordo e secondo me è una cosa eccezionale”. A maggior ragione se si pensa che la zona è in piena pianura Pianura Padana con temperature e tassi di umidità che in estate sono davvero elevati. “Quando vieni da fuori ed entri in casa è una sensazione bellissima, ormai ci sono abituato ma le prime volte rimanevo stupito e sono davvero contento di questa scelta”.

Ci troviamo a San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna ed il progetto, curato da Olver Zaccanti, geometra e tecnico di ANAB che da anni si prodiga per far conoscere questo metodo di costruzione sostenibile, è iniziato nel 2009 ed è stato completato nel 2012. Nel mezzo c’è stato il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna e fatto crollare o danneggiato diverse abitazioni della zona, ma quella dei signori Franchini ne è uscita indenne grazie alle caratteristiche della canapa e calce; come ha spiegato Zaccanti, “dal punto di vista antisismico la canapa e la calce sono perfettamente in sintonia con la struttura in legno all’interno e quindi si muovono in armonia tra di loro senza creare lesioni; naturalmente per terremoti di un certo tipo: se si va oltre il sesto-settimo grado della scala Richter cominceranno ad esserci delle lesioni anche in questo caso, però anche da questo punto di vista abbiamo a che fare con un materiale che eventualmente si potrebbe frantumare ma non rovesciare, migliorando anche in questo caso la sicurezza delle persone”.

Signori FranchiniEd anche per ciò che riguarda i consumi energetici e le bollette canapa e calce si rivela un materiale dalle ottime prestazioni. Non c’è l’impianto di raffreddamento, perché non necessario, mentre quello di riscaldamento è alimentato da una pompa di calore; sono inoltre presenti pannelli solari.
“Non accendiamo i caloriferi fino a dicembre”, ci ha spiegato il signor Franchini, puntualizzando che “essendo tutto elettrico ed avendo i pannelli fotovoltaici, è una casa a costo zero; anzi, mi rimane in tasca qualcosa. “La casa è stata costruita pensando al massimo risparmio energetico”, ha sottolineato Zaccanti: “Sono indipendenti e la casa è staccata dalla rete del gas”.

Mario Catania

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