Campania: la legge regionale sulla canapa è operativa

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La giunta regionale campana ha approvato gli indirizzi attuativi della legge regionale che è quindi pienamente effettiva a partire da ieri, 6 dicembre. La delibera ha approvato gli indirizzi operativi per la realizzazione dei progetti pilota per favorire la coltura della canapa sul territorio regionale ed è già esecutiva essendo stata pubblicata sul Burc, il bollettino ufficiale regionale.

Si tratta della legge relativa a “Interventi per favorire la coltura della canapa (cannabis sativa) e le relative filiere produttive” approvata ad inizio 2017, sulla scia dell’approvazione della legge nazionale sulla canapa.

“La legge regionale relativa agli interventi per favorire la coltura della canapa nelle varie filiere produttive”, ha dichiarato il presidente Maurizio Petracca, “ha messo la Campania in linea con la legislazione nazionale. La canapa è una coltura di grande rilievo perché è in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, del consumo dei suoli, della desertificazione e della perdita di biodiversità. Favorirne la coltura rappresenta perciò un passo importante su aspetti diversi e complementari che vanno dall’agricoltura alla tutela ambientale fino alle attività produttive. Con la recentissima delibera della giunta regionale l’operatività della legge è garantita grazie alle linee guida per la predisposizione dei progetti pilota relativi al triennio 2017-2019 e che possono essere presentati su aree dell’intero territorio regionale”.

Come riportato dalla regione, il soggetto beneficiario è il partenariato, costituito al fine di realizzare un progetto pilota della filiera canapa. Il partenariato può essere composto da imprenditori agricoli, singoli o associati iscritti al Registro delle imprese della Camera di Commercio, oppure da reti di impresa aventi soggettività giuridica o, ancora, da Università ed altri enti di ricerca riconosciuti, oppure da imprese di prima trasformazione o altri soggetti che abbiano tra i propri scopi la lavorazione, la commercializzazione e la promozione della canapa e dei prodotti derivati.

“Aver scelto il partenariato  come soggetto beneficiario – sottolinea Petracca – è un elemento tutt’altro che secondario perché è con questa modalità che si favoriscono coesione e collaborazione tra imprese. Inoltre, la previsione tra i soggetti beneficiari delle Università e degli enti di ricerca restituisce in pieno il rilievo che questa coltura presenta anche sotto il profilo dell’innovazione oltre che sotto quello ambientale e della sostenibilità. La previsione dei progetti pilota per la canapicoltura si lega agli strumenti previsti dal Psr 2014/2020, in particolare con gli obiettivi contenuti nella misura 16 e nel Progetto Integrato Giovani, laddove si riconoscono premialità alla cooperazione e c’è uno specifico riferimento alla coltura della canapa e alla sua valorizzazione”.

Nel testo di legge, oltre alla sinergia con i programmi di sviluppo rurale regionale, erano previsti anche 30mila euro di finanziamenti l’anno per l’avviamento dei progetti pilota.

Redazione di canapaindustriale.it

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