In Nuova Zelanda inizia la produzione del primo villaggio industriale della canapa

Canapicoltura //
Greg Flavall in un campo di canapa

Greg Flavall in un campo di canapa

In Nuova Zelanda, sotto il monte da cui prende il nome è sorto il Taranaki Hemp Industrial Village, primo villaggio industriale della canapa al mondo. Obiettivo chiaro e ambizioso: creare lavoro, abitazioni, energia e cibo con la coltivazione della canapa. Tutti possono partecipare, finanziariamente o con forza lavoro.

Il progetto fa parte di una grande iniziativa di economia sostenibile lanciata da Greg Flavall, neozelandese emigrato in Canada e Stati Uniti per lavorare nel settore delle costruzioni, oggi tornato in patria dopo aver fondato la Hemp Technologies. Missione di quest’azienda è il contributo alla sostenibilità delle economie mondiali proponendo modelli di filiera della canapa per la costruzione di case economiche, la produzione di cibo ad alto valore nutritivo e la creazione di energia rinnovabile. Hemp Technologies opera nella canapa industriale ad ampio raggio fornendo competenze e tecnologie su diverse fasi dei cicli produttivi. Per questo è stata recentemente acquisita da un’altra azienda, evidentemente interessata alla coltivazione e alla trasformazione della canapa su scala globale.

Quest’azienda si chiama Creative Edge Nutrition, produce integratori alimentari di nuova generazione ed è quotata sul listino OTC della borsa di New York. Una delle nuove Coca Cola, come la Dixie Elixirs di cui abbiamo parlato in altri articoli su www.cannabisterapeutica.info. Ma tornando al neonato villaggio di Taranaki vediamo già i primi risultati: nella stagione 2012-2013 gli agricoltori hanno seminato 4,5 ettari di canapa che hanno prodotto semi sufficienti per i 40 ettari coltivati quest’anno. Greg Flavall punta oggi ai 100 ettari e illustra i suoi piani per l’immediato futuro.

Taranaki villaggio canapa“Il Taranaki Hemp Industrial Village (nella foto) è un villaggio cooperativo autosufficiente per tutto ciò che si può produrre con la canapa. Il suo futuro sarà guidato dai risultati e dalle vendite. Il nostro piano di sviluppo prevede un impianto del costo di 500.000 dollari per la produzione di olio, farina e proteine, oltre a fibra e biomassa. Appena raggiungeremo i 100 ettari coltivati potremo installare un decorticatore della capacità di 2,5 tonnellate/ora e gli impianti di trasformazione potranno lavorare su due turni. A pieno regime troveranno occupazione circa 1.000 persone”.

Greg Flavall è ottimista sulla domanda estera, in particolare della Cina, primo produttore mondiale di tessuti in canapa: “nessuna nazione produce oggi canapa tessile con  qualità pari a quella cinese, ma le coltivazioni in Cina non riescono a coprire tutta la domanda e aziende cinesi hanno già acquisito 26 ettari in Canada per coprire parte dei fabbisogni del mercato statunitense. Crediamo quindi che ci sia ampio spazio di mercato per Hemp Technologies e per numerosi altri progetti come Taranaki Hemp Industrial Village”.

Stefano Mariani

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