La prova di maturità della canapa in edilizia: il confronto con il mattone nelle campagne inglesi

Canapa in edilizia //

Casa canapa HaverhillNel Regno Unito si è compiuto nel 2002 un test di cantiere importante per comprendere tempi, costi e qualità della canapa in edilizia. L’esperimento è stato compiuto dal Suffolk Housing, il dipartimento per lo sviluppo abitativo e sociale nella regione britannica orientale. Dal 1974 Suffolk Housing l’organizzazione ha costruito e amministrato 2.500 unità abitative, assegnate a famiglie con basso reddito. La costruzione sperimentale di case in canapa calce a Haverhill è considerata una pietra miliare nella ricerca sull’edilizia abitativa a basso costo perché a fianco, e contemporaneamente, alle abitazioni in canapa calce sono stati costruiti moduli di controllo con il metodo tradizionale in mattoni. Questo ha consentito di comparare con precisione tempi, costi e benefici dei due metodi costruttivi in questa regione del Regno Unito.

Il materiale di tamponamento utilizzato per queste abitazioni su due livelli è Isochanvre su plinti in limecrete. La struttura è in legno. Le ore uomo spese per la costruzione sono stare registrate per ciascuna singola attività, così come i problemi riscontrati in cantiere. I test sono stati condotti dal Building Research Establishment. I report completi sono consultabili in questa pagina e in questa si trova un aggiornamento. L’analisi comparativa è stata condotta secondo il metodo CALIBER e riguardava diverse qualità: strutturali, dove la canapa è risultata equivalente ai mattoni; termiche, con un consumo per il riscaldamento analogo alle costruzioni tradizionali; acustiche, dove la canapa ha soddisfatto i requisiti minimi ma con prestazioni inferiori rispetto ai mattoni; di permeabilità, con pari protezione dall’acqua, ma con minore condensa nelle abitazioni in canapa; Infine le valutazioni di impatto ambientale e i costi.

Il cantiere delle case in canapa calce ha risentito maggiormente delle severe condizioni metereologiche, subendo molta pioggia, inondazioni, neve e gelo. Questo ha incrementato le ore-uomo necessarie. La manodopera non abituata a questo tipo di costruzioni, la maggiore difficoltà nell’utilizzo delle miscele e la necessità di indumenti protettivi addizionali sono stati fra i punti critici previsti in precedenza dai progettisti. Anche se le condizioni in cui avveniva la costruzione non erano ottimali è risultato possibile stimare, a regime, un impegno pari a 5 ore-uomo per metro quadro in un tamponamento di spessore 20 mm. L’evoluzione degli ultimi anni nei metodi di posa e nelle miscele ha consentito di confermare e migliorare questa stima del 2002. Al tempo di questo progetto non erano disponibili in Regno Unito le tecniche di posa a proiezione come quella per il Natural Beton messa a punto dall’italiana Equilibrium sulla scorta delle esperienze francesi.

Fra le difficoltà maggiori riscontrate dalla manodopera rispetto all’edilizia tradizionale si trova l’imprecisione nella posa di gronde, gradini e piani orizzontali. In cantiere si è accusata anche una mancanza di formazione sul metodo costruttivo e una difficoltà di approvvigionamento e previsione dei consumi del materiale Isochanvre importato dalla Francia. La flessibilità di utilizzo delle casseforme è un punto critico di questa tecnica costruttiva. Gli architetti dello studio Molece, che ha firmato il progetto, hanno tentato invano di ottenere dai fabbricanti inglesi delle casseforme di rapido montaggio in materiale plastico. Queste sono oggi prodotte dall’italiana Geoplast e sono state utilizzate in Florida per la casa in canapa di cui abbiamo parlato in questo articolo. Gli architetti inglesi responsabili del cantiere di Haverhill ritengono che un sistema efficace di casseforme prefabbricate possa ridurre le ore-uomo del 30% per la realizzazione della muratura. A questa condizione, i tempi di costruzione in canapa calce risulterebbero inferiori al metodo convenzionale.

I tempi di armo e disarmo dei casseri ha quindi rappresentato il punto debole di questo esperimento di efficienza costruttiva con la canapa calce miscelata in cantiere. I direttori dei lavori sono convinti che un sistema di casseforme più evolute e un’adeguata formazione della manodopera sulla canapa calce possano ridurre i costi fino all’equivalente delle case convenzionali, ottenendo in più un risparmio sui trattamenti superficiali interni ed esterni delle murature. I costi finali di costruzione dell’involucro murario delle case sperimentali sono stati pari a 195 sterline a metro quadro contro le 140 sterline dei metodo tradizionale.

I test meccanici sono stati eseguiti in laboratorio usando le stesse miscele utilizzate in cantiere. Le severe prove di penetrazione idrica nella canapa calce intonacata hanno dimostrato nessun assorbimento di acqua dopo 2 ore, 20-40 mm dopo 24 ore e 50-70 mm dopo 96 ore di spruzzi continui. I test acustici hanno dimostrato buon isolamento da rumore aereo per i muri di separazione in canapa calce all’interno di abitazioni convenzionali, mentre i moduli interamente in canapa calce hanno ottenuto 6 dB in meno restando però entro i limiti normativi inglesi. I test sulle condizioni ambientali interne hanno evidenziato a parità di consumi energetici uno o due gradi un più nella stagione invernale nelle case in canapa, sia nel caso fossero vuote, sia abitate.

Le qualità della canapa calce, sia in termini di efficienza del cantiere, sia sul piano delle prestazioni, risultano oggi migliorate rispetto all’anno in cui si è compiuto l’esperimento di  Haverhill. Quest’ultimo è però risultato sufficiente per far comprendere i vantaggi della canapa per l’edilizia nel Regno Unito. Lungimiranza, coscienza ambientale e visione innovativa di un ente pubblico come l’inglese Suffolk Housing hanno quindi segnato la legittimazione e la conseguente diffusione della canapa calce come uno dei materiali più efficienti ed ecosostenibili per l’industria edile.

Stefano Mariani

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