CBD e Novel Food: in UK approvazione preliminare, in Europa aspettiamo la Commissione

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In questo articolo
1 / Novel food e CBD: la FSA approva in via preliminare circa 6mila prodotti
2 / Le revisioni
3 / Le società coinvolte
4 / CBD e Novel Food in Europa

Dopo il round di approvazioni conclusosi il 31 marzo con la creazione di un elenco di ben 3.536 prodotti considerati “novel food”e autorizzati dalla Food Standards Agency (FSA) britannica, a fine aprile la stessa agenzia ha approvato in via preliminare altre 2.445 proposte a base di CBD, portando così il numero totale dei prodotti ancora in lizza per l’autorizzazione completa a circa 6mila.

Ecco tutti i dettagli su CBD e Novel food e una panoramica sulla meno rosee situazione in Europa, con la Commissione ferma da due anni e le aziende che protestano. Dall’altro lato, la Commissione europea ci ha già abituato a repentini cambi di orientamento, accettando prima il CBD come alimento, comunicando in seguito che stava considerando di considerarlo uno stupefacente, per poi dare il via alle applicazioni per i prodotti, senza però più fare passi avanti.

Novel food e CBD: la FSA approva in via preliminare circa 6mila prodotti

Il processo di approvazione della Food Standards Agency ha lo scopo di controllare e organizzare il fiorente mercato dei prodotti CBD, sempre più presenti nei punti vendita al dettaglio.

Secondo le linee guida della FSA, per rientrare nel nuovo elenco delle proposte da valutare, i prodotti già in distribuzione dovevano essere presenti sul mercato prima del 13 febbraio 2020; in questa fase di selezione, quelli introdotti sul mercato dopo tale data non hanno potuto essere presi in considerazione. “Oltre 1.700 nuovi prodotti aggiunti all’elenco si riferiscono a domande che erano state presentate alla FSA prima della scadenza del 31 marzo 2021, ma che richiedevano ulteriori prove da parte delle aziende per garantire che i prodotti soddisfacessero i criteri dell’elenco pubblico”, ha spiegato inoltre la stessa Food Standards Agency in un comunicato stampa.

Ad oggi, quindi, con il nuovo conteggio del mese di aprile, sono ben 5.981 i prodotti presenti nell’elenco della FSA e ben 543 le aziende associate, quasi tutte ancora in attesa della seconda fase (di tre) del processo di approvazione.

Nonostante le premesse più rosee, la FSA ha sottolineato più volte che le approvazioni concesse finora sono però tutte in via preliminare e che alcuni prodotti potrebbero essere eliminati nelle prossime settimane. Le aziende i cui prodotti sono stati approvati in via preliminare sono tenute nella fase successiva del processo di certificazione a fornire, tra gli altri, anche studi tossicologici. L’elenco continuerà a essere aggiornato fino al 30 giugno.

Le revisioni

Inoltre, secondo quanto affermato dalla FSA, circa 700 prodotti sono stati aggiunti per correggere un errore di trascrizione e 8 dei 23 prodotti che sono stati venduti presso i principali rivenditori, ma che non sono riusciti a rientrare nell’elenco FSA originale pubblicato a marzo, sono stati ora aggiunti a seguito dell’aggiornamento di fine aprile; si tratta di Body and Mind, CBDfx, Drink 420, Holistic Herb, KIKI, Simplee, The Leaf Life e Vita Coco.

Come affermato dalla FSA, questi e tutti gli altri prodotti approvati in via preliminare che soddisfano i criteri dell’agenzia britannica possono rimanere sul mercato in attesa dell’avanzamento delle loro applicazioni. 

Le società coinvolte

Protagoniste del nuovo elenco sono circa 170 società — molte già legate ai prodotti presentati o approvati in via preliminare durante la prima tranche della fine di marzo —, alcune in lizza autonomamente, altre in collaborazione tra di loro. Tra le tante figurano la RX Pharmatech Ltd, che ha presentato il maggior numero di proposte (431); la Mile High Labs Inc, che ne ha presentate 407; la Fen Labs, in lista con 396 prodotti; la B3 Labs, con 361; e la British Cannabis, con 314. Completano la top 10 delle aziende più coinvolte la Taylor Mammon Ltd, la Pater Zen Producties BV, la Healthy Hemp Products, la Sativa Wellness Group e la CBD Hub UK; le ultime due sono le uniche tra quelle elencate ad aver concorso sempre in collaborazione con altre realtà e mai in forma indipendente.

A guidare però il secondo round di approvazioni è EIHA Projects GmbH, il consorzio organizzato dalla European Industrial Hemp Association, che ha visto il numero totale delle sue proposte — sia con CBD isolato che a spettro completo — aumentare da 1.992 a 3.194, rappresentando così circa il 53% di tutti i prodotti che ora hanno ricevuto l’approvazione preliminare.

CBD e Novel Food in Europa

Secondo le stime, nel 2021 il mercato britannico dei prodotti a base di CBD aveva raggiunto un valore di 690 milioni di sterline (pari circa a 814,5 milioni di euro), diventando così il secondo mercato di consumo di CBD a livello globale, preceduto solo da quello statunitense.

Mentre Oltremanica il mercato cresce, però, nel resto d’Europa la situazione è stagnante e, come se non bastasse, sembra stia compiendo delle inversioni di marcia rispetto a quando, nel dicembre 2020, la Commissione Europea ha comunicato che il CBD poteva essere qualificato come alimento.

Al momento, infatti, numerosi progetti legati al CBD sintetico sono in fase di convalida e valutazione del rischio da parte dell’Autorità Europea per la sicurezza alimentare ed è proprio la mancanza di progressi delle oltre 130 applicazioni che preoccupa alcuni attori del settore, convinti che la Commissione Europea stia per intraprendere una dannosa inversione di tendenza sullo stato del CBD.

Ad alimentare le preoccupazioni e il crescente pessimismo nel settore anche le interferenze dell’International Narcotics Control Board (INCB), che sembrano spingere affinché il CBD rimanga esclusivamente all’interno del settore medico, togliendo enormi possibilità all’industria alimentare e chiudendo l’Europa a un mercato il cui valore è in continuo aumento.

Martina Sgorlon

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