La cellulosa di canapa per realizzare aerogel, materiali ad alta tecnologia che hanno una vasta gamma di usi industriali: è il nuovo progetto al quale stanno lavorando diversi ricercatori europei.
Il proposito e il fine di questa nuova ricerca coincidono, e ipotizzano la sostituzione dei materiali altamente inquinanti utilizzati solitamente per creare questi prodotti, come silice e allumina, utilizzando invece polimeri organici, come la cellulosa di canapa, e il carbonio.
“Questo apre la porta all’utilizzo delle fibre di canapa di scarto come principale fonte di cellulosa per questi materiali, che possono essere estratti in condizioni miti, utilizzando reagenti economici e sicuri”, ha affermato Diogo Costa, borsista del dottorato industriale europeo Marie Skłodowska-Curie, programma che sta ricercando il materiale come parte di una ricerca più ampia dedicata alle economie biobased e circolari.
Gli aerogel, considerati tra le sostanze solide più leggere al mondo insieme al graffente, sono costituiti dall’unione di un solido e di un gas, e quindi simili ad un normale gel in cui però la parte liquida è stata sostituita da una gassosa. Le prime molecole di Aerogel risalgono al 1931, anno in cui Steven Kistler – del College of the Pacific a Stockton in California – scoprì il segreto per asciugare il gel evitandone il collasso.
La NASA utilizza aerogel per l’isolamento nei veicoli di lancio e navetta, attrezzature di supporto vitale, banchi di prova per motori a razzo e isolamento di mani e piedi per gli astronauti. Le applicazioni commerciali includono l’isolamento dei tubi, l’edilizia, gli elettrodomestici e le apparecchiature di refrigerazione e le automobili, nonché le applicazioni di consumo, come l’abbigliamento.
La cellulosa di canapa, che comprende il 65% -75% della composizione biochimica delle fibre di canapa, è particolarmente interessante per la sua abbondanza, biocompatibilità e perché può essere ottenuta da risorse di scarto, ha affermato Costa.
“Questo nuovo set di materiali aprirà nuove opportunità di crescita per le aziende basate sulla canapa e può creare nuovi e migliori posti di lavoro nelle comunità rurali, offrendo allo stesso tempo i ben noti benefici ambientali della canapa”, ha spiegato il ricercatore a Hemp Today. “Gli aerogel diventeranno un mercato sempre più grande e più interessante a cui l’industria della canapa può partecipare, dai produttori a nuovi settori, nuove aziende e investitori”.
La ricerca di Costa, che abbraccia lo sviluppo del prodotto e le considerazioni sulla catena di fornitura, è in collaborazione con il Centro aerospaziale tedesco (DLR) con sede a Colonia, che sta sviluppando materiali per sostituire gli attuali isolanti termici a base di olio, e la startup KEEY Aerogel, Habsheim, Francia, entrambi membri del consorzio BVC.
Oltre a esplorare il potenziale delle fibre di canapa di bassa qualità lasciate dalla lavorazione degli steli come base per la nuova classe di aerogel non inquinanti a base biologica, Costa sta anche studiando come aumentare la produzione e commercializzare tali prodotti.
“Gli attuali metodi per lo sviluppo di aerogel a base di cellulosa di canapa richiedono ancora molto tempo”, ha affermato Costa. “Il loro potenziamento deve essere ottimizzato e devono essere considerati molti altri fattori, tra cui la resistenza all’umidità, l’attività microbica e la combustione, tra gli altri”, ha concluso.
Redazione di Canapaindustriale.it