Autocostruire la propria casa con la canapa a chilometro zero

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Realizzare una casa finita in autonomia e con materie prime a chilometro zero a partire dalla canapa. Sembra impossibile, e invece è una possibilità concreta grazie ad un macchinario creato apposta per questo scopo, che ha già aiutato diverse persone in Europa a coronare il sogno di una vita.

Parliamo dell’HurdMaster MD 1000 una stigliatrice portatile messa a punto in Lettonia da Kristaps Eglitis (nella foto sopra con il macchinario a Villa Canapa).

HurdMaster: il decorticatore portatile che sblocca il potenziale della canapa

Si tratta di un micro decorticatore che, nelle intenzioni del suo inventore, è stato creato per sbloccare il potenziale della canapa industriale. E’ destinato alle piccole operazioni di coltivazione e lavorazione della cannabis e ai produttori di CBD e canapa che desiderano trarre vantaggio dagli steli rimanenti. La macchina è progettata per separare il nucleo legnoso interno del gambo di cannabis (canapulo) dalle fibre esterne.

mattone casa canapa e calceIl canapulo ottenuto può essere utilizzato per la bioedilizia in canapa, come lettiera per animali o pacciamatura per le piante. Perfetta dunque per monetizzare gli steli avanzati dai loro raccolti, e, appunto, per costruttori fai da te che vogliono utilizzare la bioedilizia in canapa.

Kristaps ha inventato la macchina proprio con l’idea di costruire da solo la sua casa di famiglia in Lettonia e oggi l’HurdMaster, a partire da quel prototipo, con migliorie continue è giunto alla quinta generazione. Il prossimo passo sarà quello di costruire un’altra macchina, più o meno delle stesse dimensioni, che serva da separatore meccanico di fibra e canapulo, visto che oggi è un’operazione che va fatta manualmente.

Autocostruire una casa con la canapa a chilometro zero

Ma è davvero possibile costruire la propria casa in autonomia? Sì, ancora meglio se la coltivazione di canapa sorge vicino a dove ci sarà la casa. Le condizioni per partire sono quelle di avere un disegno con lo scheletro dell’abitazione, possibilmente in legno, ben preparato da un geometra o da un architetto, oltre alle fondamenta e agli eventuali attacchi alle reti (fognarie, gas, elettriche).

Per il resto la cosa è fattibile e la miglior dimostrazione, oltre a coloro che – come nel caso di Vesna Alavanja, che si è costruita da sé la propria casa come già raccontato su Canapaindustriale.it – hanno già realizzato la propria casa utilizzando l’HurdMaster, è stata data proprio da Kristaps a Villa Canapa in provincia di Modena, b&b in canapa e calce con il menù a base della pianta delle meraviglie, che sta portando avanti diversi progetti diventando uno degli epicentri della canapa industriale in Italia e delle sue potenzialità.

“Il concetto da cui sono partito è che le persone possono coltivare la propria casa”, ha raccontato infatti a Canapaindustriale.it spiegando che: “È una cosa che a livello globale sta prendendo sempre più piede. Con l’HurdMaster è possibile farlo, coltivando la canapa sui propri terreni e preparando il materiale da costruzione processando gli steli di canapa”.

E la dimostrazione è stata data dal vivo, partendo proprio dagli steli per ricavare il canapulo, mischiandolo con la calce in una piccola betoniera, versandolo in una cassa di legno preparata per l’occasione, e dandogli una passata di intonaco come finitura una volta che era sufficientemente asciutto. In poco tempo di lavoro Kristaps ha così dimostrato che è possibile avere il primo biomattone autoprodotto. E da lì, biomattone su biomattone, il resto viene da sé.

Il mondo ha bisogno di visionari che sappiano coniugare il lampo di genio ideale, con il suo sviluppo pratico. Un modo di vivere incarnato alla perfezione da Kristaps, che in questi giorni sta girando l’Italia per mostrare ai nostri canapicoltori come, da solo e partire da un’idea, abbia davvero sbloccato uno dei potenziali della canapa industriale, quello di dare una casa a chi abbia voglia di mettere le mani nella canapa e nella calce, e modellare un sogno.

Mario Catania 

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