Canapa industriale: elenco completo delle varietà e quelle più utilizzate in Italia

Canapicoltura //

Dalla A di Adzelvieši alla zeta di Zenit, sono 64 le varietà di canapa registrate in Europa che possono essere legalmente coltivate anche in Italia.

Di seguito l’elenco completo (per aggiornamenti QUESTA è la fonte ufficiale dell’Unione europea – “Agricultural plant species” – sezione “Species” – “A – 85 Hemp – Cannabis Sativa”).

Le varietà certificate di canapa in Europa

Si tratta di varietà di canapa industriale certificate a livello europeo per il loro contenuto di THC, che non deve superare lo 0,2%. Sono coltivabili legalmente anche in Italia e la legge entrata in vigore quest’anno nel nostro Paese ha alzato il limite di THC che può essere contenuto dalle infiorescenze in campo fino allo 0,6%, specificando che nel caso in cui la percentuale di THC dovesse superare la soglia dello 0,6%, l’autorità giudiziaria può disporre il sequestro o la distruzione della coltivazione, ma anche in questo caso “è esclusa la responsabilità dell’agricoltore“.

Tra quelle ammesse alla coltivazione, le varietà di canapa che sono oggi disponibili si distinguono in dioiche e monoiche. Le prime generano piante maschili e piante femminili. Dopo la fioritura le piante maschili muoiono e seccano, mentre le piante femminili, in genere i 2/3 della coltura, portano a maturazione i semi; le seconde si dicono monoiche perché nella coltura la quasi totalità delle piante hanno entrambi i caratteri, portano dunque fiori maschili e femminili sulla stessa pianta.

Queste varietà sono il frutto di una selezione che intende aumentare la produzione di seme. Bisogna a questo punto distinguere la destinazione della coltura: se si coltiva per raccogliere gli steli, per ottenerne fibra e canapulo, biomassa cellolosica, allora è preferibile usare varietà dioiche come la Carmagnola, la Carmagnola Selezionata e la Fibranova o ad esempio la Tiborszallasi. Se invece si intende raccogliere anche il seme bisogna utilizzare varietà monoiche, e tra queste, quelle oggi più utilizzate nel nostro Paese ci sono: Futura, Felina e Uso 31.

“La varietà che sicuramente si utilizza ad oggi di più in Italia”, ci ha raccontato Valerio Zucchini, storico coltivatore di canapa e progettista di macchinari che si occupa anche della distribuzione di sementi, “è sicuramente la Futura 75. Poi, per il discorso della canapa da seme segue la Uso 31: io stesso l’anno scorso ne ho vendute diverse tonnellate di seme.
Dopodiché come monoiche ci sono tutte le varietà ungheresi e rumene, in genere provenienti dall’est ed il resto è tutta canapa dioica per fare il fiore”. Di queste, visto il mercato delle infiorescenze che si sta affermando di recente nonostante il governo ancora non abbia voluto legiferare in materia, “la più venduta credo che sia la Finola, sia a livello di semi che di piante selezionate. Le tradizionali come la Carmagnola ci mettono molto più tempo a crescere”.
Per le altre varietà italiane, “dopo il fallimento dell’azienda Eletta Campana, che oltre a questa storica varietà aveva anche i diritti della Fibranova, bisognerà aspettare di capire cosa succederà con i diritti e quindi non c’è una grande prospettiva. Poi ci sono anche la Carmaleonte e la Villanova riprodotte da Eco Hemp”. Di seguito le caratteristiche delle varietà principali.

Futura 75: è una varietà monoica francese, di media altezza (2-3 mt), adatta alla trasformazione in tessuto e con dei discreti livelli di produzione di seme (se trebbiata). varietà francese che si adatta bene anche ai nostri territori, si nota appunto la varietà monoica che esprime in un unico fiore sia il sesso maschio fatto di piccoli grappoli, sia la parte femminile costituita da piccoli pistilli di colore rosso. E’ una pianta medio-alta con un inizio di fioritura intermedio. Una genetica sviluppata per produrre seme ma produce quantitativi soddisfacenti anche in termini di biomassa.

Finola: la Finola è una varietà finlandese a ciclo corto, considerata alla stregua di un’autofiorente per la sua capacità di arrivare a fioritura in circa 3 mesi e con un’alta germinabilità (più del 90%). Essendo stata concepita per il nord Europa da noi per il clima è forse più facile coltivarla indoor che outdoor. Altro vantaggio è che rimane bassa, e quindi è più gestibile, soprattutto per chi si avvicina a questo tipo di coltivazione.

Uso 31: varietà monoica originata in Ucraina grazie alla selezione fatta dal professor Virovets. È una pianta a doppia destinazione votata per la produzione di seme e precoce nella fioritura. Per l’ampia diversità del fotoperiodo tra l’ambiente originale e l’Italia, le piante avviano molto precocemente la fioritura ed interrompono la crescita anticipatamente rispetto ad altre varietà. Il carattere monoico si esprime con una predominanza di fiori maschili e questo garantisce una buona produttività di semi.

Kompolti: è la più diffusa varietà ungherese. È il risultato del lavoro di selezione durato più di 20 anni di un esperto genetista quale è il prof. Bócsa. È stata realizzata con la combinazione di materiali cinesi, ungheresi e probabilmente anche italiani, caratterizzati da elevata vigoria e ampia adattabilità ai diversi ambienti. È al momento la varietà dioica più produttiva e con i li- velli più elevati di fibra. Purtroppo non è caratterizzata da un costante e sufficientemente basso contenuto di tetraidrocannabinolo (THC), sostanza stupefacente vietata. Per quest’ultima ragione, grazie al determinante contributo dei tecnici francesi, è stata estromessa dalla lista delle varietà di canapa da fibra ammesse per ottenere i contributi dell’Unione Europea. Ottima resa e alto contenuto in fibra (35-38%), viene raccolta verde all’inizio di agosto.

Codimono: genetica ottenuta partendo da una varietà dioica di origine tedesca denominata Superfibra. Alcuni individui monoici, da essa isolati, hanno subito tre cicli di selezione. La popolazione capostipite (Codimono) è caratterizzata da una produzione di fibra relativamente elevata, associata a una taglia più contenuta rispetto alle dioiche italiane, ad una maggior precocità e ad un canapulo più elastico.

Fibranova: varietà italiana dioica ad elevata resa in fibra selezionata negli anni ’50 dalla progenie di Bredemann Eletta incrociata con la Carmagnola (Allavena, 1961). Il genitore Bredemann Eletta (o Bredemann Elite) è stato ricevuto dal Max-Planck-Institut tedesco ed è una delle selezioni di canapa da fibra di Bredemann ottenuta da ceppi di canapa russa, gli stessi utilizzati per la creazione delle genetiche Fibrimon e Bialobrzeskie.

Fedora 19: altra varietà francese risultato di un incrocio tra le piante femminili della varietà russa JUS 9 e singoli individui di Fibrimon 21, seguito da un ulteriore incrocio della F1 femminile con piante altre Fibrimon 21. Il genitore JUS 9 discende da un incrocio tra Yuzhnaya Krasnodarskaya e la canapa autofiorente russa. Varietà precoce, resa di stelo media, alta resa di seme, almeno nelle zone in cui è stata concepita.

Felina 34: altra varietà francese ottenuta dall’incrocio di Kompolti e Fibrimon 24. Maturazione media (semi maturi a fine settembre in Francia), ottima resa in stelo, fibra e seme. È una delle varietà più diffuse in Francia.

Eletta Campana: varietà italiana dioica ottenuta dall’incrocio della Carmagnola con ceppi di canapa da fibra di origine tedesca, probabilmente Fibridia o altre varietà delle selezioni di Bredemann. Si sviluppa molto in altezza e potrebbe essere adatta al nuovo mercato delle infiorescenze.

Carmagnola: è una varietà dioica e selezionata in Italia, preferita nelle coltivazioni del Piemonte, votata per diventare di grande altezza (3-4 mt) ed utilizzata molto per la produzione di tessuti e della bio edilizia. È una pianta che si sviluppa molto in altezza (può superare i 6 metri) e dalla fioritura tardiva.

CS (Carmagnola Selezionata): è stata selezionata applicando il metodo Bredemann, che consiste nell’analizzare il contenuto di fibra di tutte le piante maschili prima dell’avvio della fioritura. Si procede con l’eliminazione dalla popolazione di tutti i maschi con basso contenuto di fibra e in questo modo si ottiene un sensibile incremento della produttività della fibra stessa.

Fonte: dolcevitaonline.it

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