Canapa e officinali: le associazioni fanno ricorso al Tar, al via la raccolta fondi

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In questo articolo
1 / Canapa e officinali: ricorso al Tar e raccolta fondi
2 / Come verranno utilizzati i fondi raccolti?

Diverse associazioni di settore hanno deciso di fare ricorso al Tar dopo l’approvazione del decreto che ha inserito la canapa tra le piante officinali.

Lo hanno spiegato in un comunicato stampa firmato da Resilienza Italia Onlus, Sardinia Cannabis e Canapa Sativa Italia sottolineando che la richiesta è: “Una sospensiva e il rinvio in Corte di Giustizia Europea con l’obiettivo di tutelare i nostri interessi legittimi violati. Diritti fortemente compromessi dalla continua incapacità politica, non solo di affrontare, ma anche solo di adeguarsi agli standard europei su questa pianta”.

Il comunicato prosegue chiedendo “un chiarimento in materia per salvare il settore industriale relativo a tutti gli utilizzi della pianta nella sua interezza nel mondo delle aromatiche, erboristiche e da profumeria. La politica oggi ha bisogno di un segnale importante, di vedere che siamo presenti e che nessun altro potrà scrivere del nostro futuro, del futuro della nostra filiera”.

Il punto cruciale della questione è che: “Il mercato della canapa sta vivendo una notevole crescita a livello internazionale, mentre in Italia molti prodotti contenenti infiorescenze di canapa vengono commercializzati in un quadro normativo vago e inadatto che non riesce a garantire la sicurezza dei professionisti del settore”, nonostante venga sottolineato che: “Le nostre associazioni riuniscono già diverse centinaia di agricoltori, esercizi commerciali al dettaglio, i principali franchisor, produttori e trasformatori, tabacchi, laboratori, avvocati specializzati, scienziati e personalità qualificate del mondo del diritto e della ricerca scientifica e medica”.

Canapa e officinali: ricorso al Tar e raccolta fondi

La decisione è dunque quella di fare ricorso, ed è stata attivata una raccolta fondi per sostenere le spese necessarie. “A conclusione positiva dello studio di prefattibilità, le associazioni hanno affidato l’incarico di promuovere ricorso al Tar Lazio all’avv. Botto dello studio Legance e all’avv. Bulleri non appena il decreto verrà pubblicato in gazzetta ufficiale”, precisano infatti specificando che: “L’obiettivo è ottenere la sospensiva del comma 4 dell’art 1 del decreto interministeriale in materia di piante officinali, discusso a inizio gennaio 2022 in Conferenza Stato-Regioni e che interviene sul D.lgs 75/2018. Gli avvocati precisano che tale risultato si potrà raggiungere senza coinvolgere nel ricorso in alcun modo le altre norme sulle piante officinali e le destinazioni farmaceutiche”.

Per chi volesse contribuire: “Il conto corrente è stato aperto ad-hoc e intestato all’avv Giacomo Bulleri che coordinerà i lavori assieme al Prof. Alessandro Botto dello Studio Legance. È possibile versare la propria donazione all’IBAN IT62 Z084 6113 9000 0001 0990 089 con causale: “contributo ricorso tar – associazione” specificando di quale associazione fai parte o da quale sei stato/a coinvolto/a nella raccolta fondi”.

Come verranno utilizzati i fondi raccolti?

“Le iniziative che il comitato intende intraprendere sono: ricorso al Tar, affidando l’incarico allo studio legale Legance, nella persona di Alessandro Botto, con il supporto dell’avvocato Giacomo Bulleri con l’obiettivo di ottenere una sospensiva del provvedimento con rinvio alla corte di giustizia. Affidando il ricorso ad uno studio illustre, con il necessario supporto degli altri legali e di un ufficio stampa per tutto il corso del procedimento, abbiamo preventivato avrà bisogno di circa 50mila euro”.

Viene infine puntualizzato che se i fondi non venissero utilizzati per il ricorso al Tar, saranno restituiti ai legittimi proprietari.

Redazione di Canapaindustriale.it

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