Le linee guida di Toscanapa sulla gestione del raccolto di canapa

Canapicoltura //

Pubblichiamo qui di seguito le linee guida di Toscanapa, a firma del presidente dell’associazione Cesare Tofani, per il 2014 sulla gestione del raccolto di canapa: dal frantoio all’impianto mobile di trasformazione passando per la gestione dei semi, dell’olio e delle farine, delle paglie, della fibra e del canapulo. 

I semi, l’olio e le farine

raccolta canapaUna volta effettuata la mieti-trebbiatura (vedi articolo precedente: vademecum raccolta) si può procedere all’invio dei semi, asciutti e puliti, presso il nostro frantoio di fiducia – EPSO, Parrano, Umbria – che impiega un sistema di estrazione dell’olio a pressione idraulica, che è realmente “a freddo”, cioè a temperatura ambiente, laddove i sistemi a vite continua portano la temperatura dell’olio fino a 60-70 C° ; anche la farina che ne deriva ha una consistenza ed un contenuto organolettico assolutamente diverso.
Comunicando a Toscanapa le date previste per il conferimento possiamo organizzare un trasporto collettivo per più agricoltori, allo scopo di contenere i costi di trasporto (e l’inquinamento inevitabile che ne consegue).
Ai soci Toscanapa possiamo dunque proporre le seguenti soluzioni:

  1. l’agricoltore definisce direttamente con EPSO quando effettuare la molitura; parimenti concorda come intende ritirare i prodotti, sfusi o confezionati e definisce quali confezioni dell’olio e della farina preferisce. In questo caso l’agricoltore si accolla il pagamento di tutti i costi: conferimento al frantoio, molitura e spedizione dei prodotti derivati. In questo scenario il ruolo di Toscanapa è di mettere in contatto gli agricoltori con l’azienda selezionata.
  2. L’agricoltore chiede a Toscanapa di gestire per suo conto il conferimento e la pressatura dei propri semi e di ritirare i prodotti sfusi o confezionati: in questo caso l’agricoltore pagherà il servizio reso da Toscanapa alle tariffe che saranno rese note tra poco sul sito web e potrà commercializzare direttamente i prodotti così ottenuti
  3. L’ agricoltore conferisce il seme a Toscanapa a prezzi convenuti. L’associazione provvederà a gestire le attività successive per conto proprio o per conto terzi.
  4. L’agricoltore richiede a Toscanapa di gestire la vendita dei propri prodotti all’interno della rete di contatti selezionati appositamente anche al fine di tutelarne il prezzo in rapporto alla qualità, e di favorirne la vendita sul mercato nazionale ed internazionale. In questo scenario l’agricoltore conferisce i propri prodotti finiti in conto vendita a Toscanapa, che mette a disposizione la propria piattaforma commerciale e logistica. A Toscanapa il venditore pagherà una percentuale del prezzo netto di vendita a titolo di corrispettivo per il servizio prestato.

Le paglie, le fibre ed il canapulo

Come ben sapete, una volta terminata la raccolta dei semi, ciascun agricoltore dovrà falciare, pressare e stoccare una quantità imprecisata di steli, o paglie di canapa, che sarà almeno pari a 3-5 tonnellate/ha (circa 10-17 rotoballe/ha).
Sapete anche certamente che non esiste ancora un impianto di prima trasformazione che sia in grado di ritirare il prodotto dei nostri soci in maniera redditizia per tutti.
Siete infine a conoscenza, se avete seguito gli articoli informativi in materia sul nostro sito, che stiamo promuovendo la creazione di un impianto mobile di stigliatura e la risposte alla nostra proposta ci fanno ben sperare per il futuro prossimo.
Nell’immediato abbiamo avviato alcuni contatti che ci dovrebbero permettere di effettuare test intensivi su macchinari esistenti, per cui una parte almeno del prodotto imballato dai nostri soci potrebbe essere conferito presto a Toscanapa a titolo di campionatura per effettuare le prove necessarie.

Contiamo di fornire presto maggiori dettagli sugli sviluppi dei progetti relativi alla lavorazione delle paglie ed invitiamo i nostri soci a comunicare qualsiasi soluzione tecnica sia disponibile per utilizzare le paglie in modo conveniente.
Ci fanno sapere alcuni, ad esempio, che trinciando con una normale trincia da mais, si può ottenere un prodotto vendibile come ammendante, come combustibile per cogenerazione o biogas; forse non è l’utilizzo più conveniente che possiamo immaginare, ma dobbiamo considerare che, così facendo, possiamo almeno ammortizzare alcuni costi ed evitarne altri, evitando inoltre di dover stoccare comunque le presse di canapa per un periodo indefinito.

Sarà cura di Toscanapa di informare in tempo reale i propri soci delle opportunità che si presentano e del progresso dei progetti relativi alla prima trasformazione.

Cesare Tofani

Fonte: toscanapa.com

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