NFT e canapa: cosa devono sapere gli operatori di settore

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In questo articolo
1 / Cosa sono gli NFT
2 / Gli NFT nel settore della canapa
3 / L’esempio di ACS Laboratory: gli NFT per autenticare i risultati delle analisi di laboratorio
4 / L’esempio di Crypto Cannabis Club: la community e il metaverso
5 / Come evitare le truffe

Il mondo della canapa sta assistendo al boom degli NFT. Ecco tutto quello che gli operatori del settore devono sapere per non perdere le opportunità che si presenteranno nel mercato nel prossimo futuro.

Cosa sono gli NFT

Gli NFT o “Non fungible token” sono risorse digitali con codici identificativi univoci che rappresentano oggetti, studi o creazioni che vengono acquistati e venduti online attraverso criptovalute.

In particolare, gli NFT sono utilizzati nel mondo dell’arte, dove stanno diventando un modo sempre più popolare e semplice per acquistare e vendere opere digitali e possedere così “l’oggetto originale”, con tanto di autenticazione integrata. In altre parole, quindi, in questo campo l’NFT è l’equivalente di un atto di proprietà o di un certificato di autenticità, ma non è fungibile e quindi non è intercambiabile. Secondo gli esperti del settore, gli NFT sono il futuro delle compravendite digitali.

Gli NFT nel settore della canapa

Dopo essersi fatti strada nel mondo dell’arte digitale, gli NFT stanno conquistando anche il settore della canapa. Le aziende di cannabis, infatti, stanno lanciando NFT per creare clamore attorno a nuovi prodotti, verificare la legittimità dei risultati dei test di laboratorio e vendere ai consumatori offerte esclusive e merce certificata e implementare nuove tecnologie.

“Dal punto di vista del business della cannabis, il mercato NFT non può essere ignorato”, ha affermato Sammy Dorf, co-fondatore e chief growth officer di Verano Holdings, società legata alla cannabis con sede a Chicago. “Il mercato si sta evolvendo così rapidamente e da così tante angolazioni che pensiamo che questa potrebbe essere realmente un’opportunità per coinvolgere tanti altri clienti”. Secondo Dorf, inoltre, gli NFT potrebbero realmente aiutare a ridurre la contraffazione affiancando alla compravendita codici QR o certificati di analisi.

L’esempio di ACS Laboratory: gli NFT per autenticare i risultati delle analisi di laboratorio

Lo scorso novembre, in Florida, ACS Laboratory, realtà nata con l’obiettivo di testare la canapa e le sue proprietà a 360 gradi, ha lanciato un certificato di analisi come NFT durante la fiera d’arte Art Basel Miami Beach. L’esperimento è nato in collaborazione con Blockticity, leader nei certificati di autenticità garantiti per i beni preziosi.

Roger Brown, presidente di ACS Laboratory, si è detto inizialmente scettico, ma poi ha intravisto le potenzialità di offrire Certificati d’Analisi (Certificate of Analysis, COA) come NFT attraverso la tecnologia blockchain, prima fra tutte la possibilità di autenticare i risultati dei test svolti in laboratorio. ACS Laboratory, infatti, riceve ogni settimana numerose domande sulla validità dei risultati dei test e spesso, purtroppo, i COA vengono poi modificati dopo aver lasciato il laboratorio. Con questa nuova tecnologia, un’azienda o un consumatore può scansionare un codice QR e visualizzare l’NFT del COA, che è contrassegnato dalla data e dal certificato originale.

In questa prima fase del progetto, ACS Laboratory ha venduto circa 100 NFT a 100 dollari ciascuno. “Gli NFT non si pongono per noi come un generatore di entrate, ma come un modo per rafforzare la fiducia dei consumatori nei confronti del settore”, ha concluso Brown.

L’esempio di Crypto Cannabis Club: la community e il metaverso

Altro esempio di NFT usati nel mondo della cannabis è quello di Crypto Cannabis Club, hub per gli appassionati di cannabis che sfrutta la tecnologia blockchain. Il progetto, che inizierà a metà marzo 2022, prevede la vendita di cannabis certificata, ossia prodotta in un tempo e in un luogo preciso, raccolta secondo determinati criteri e con determinate qualità. A supportare il progetto una community di oltre 21 mila iscritti e i social network.

“Nel luglio 2021 abbiamo lanciato una raccolta di NFT legata ai personaggi ispirati alla cannabis. Si chiamano NFTokers e sono diventati presto molto popolari tra gli appassionati di cannabis e di blockchain”, ha spiegato in un’intervista al Financial Times Ryan Hunter, CEO di Crypto Cannabis Club. “Da quando abbiamo lanciato la nostra collezione, abbiamo lavorato costantemente per costruire una community di appassionati di criptovalute e cannabis e ora abbiamo una community Discord molto attiva, ospitiamo sessioni settimanali su Twitter Spaces e abbiamo ospitato diversi eventi nel mondo reale. Inoltre, stiamo costruendo proprietà Metaverse e un gioco basato su NFT”.

Come evitare le truffe

“I truffatori esistono anche nello spazio NFT e la situazione non è diversa da quella del reale mondo degli affari”, ha affermato Jeffrey Welsh, avvocato per lo studio legale Vicente Sederberg, con sede a Denver. “Per evitare di operare in uno spazio discutibile e rischioso, raccomando alle aziende di fare quante più ricerche possibili prima di quotare o ‘coniare’ NFT e di acquistare e vendere i token su OpenSea, il mercato più affermato”.

Welsh consiglia inoltre di stare lontano da qualsiasi truffa di “pump-and-dump”, ossia le situazioni nelle quali un individuo o un gruppo di individui acquista grandi quantità di “monete” per aumentare la domanda e il prezzo per poi pompare l’interesse utilizzando piattaforme di social media o influencer. Una volta che gli investitori, convinti da questo tipo di scenario, si affrettano ad acquistare la moneta, lo stesso gruppo abbandona le sue partecipazioni, provocando un crollo dei prezzi.

Martina Sgorlon

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