Le multinazionali che cercano di lavarsi la coscienza con un pizzico di canapa

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In questo articolo
1 / L’energy drink Pepsi con l’estratto di semi di canapa
2 / Canapa e multinazionali: Hempiness, la nuova birra Ceres
3 / Le scarpe in canapa di Nike
4 / Multinazionali del tessile: i jeans di Tommy Hilfiger

Dopo essere stata demonizzata e messa fuori legge, la canapa sta diventando la foglia di fico dietro la quale diverse multinazionali cercano di coprire le proprie malefatte per potersi dichiarare a favore dell’ambiente.

Ecco alcuni dei casi più eclatanti e i tanti prodotti realizzati con la canapa recentemente lanciati da multinazionali e importanti case di moda.

L’energy drink Pepsi con l’estratto di semi di canapa

A inizio febbraio 2022, la PepsiCo Inc ha annunciato il lancio di Rockstar Unplugged, un nuovo energy drink realizzato con una combinazione di ingredienti erboristici tra i quali spicca l’estratto di olio di semi di canapa. Obiettivo del nuovo prodotto è attirare la fascia più giovane della popolazione e il pubblico femminile, da sempre il più lontano dal mondo delle tradizionali bevande energetiche.

Rockstar Unplugged non è il primo prodotto della multinazionale che vede tra gli ingredienti la canapa. Nell’aprile 2021, infatti, è stato preceduto dal lancio di Rockstar Energy + Hemp, un prodotto test destinato esclusivamente al mercato tedesco, tra i più promettenti a livello internazionale e tra i più interessati alle bevande a base di canapa.

Nel caso di Rockstar Unplugged, PepsiCo Inc si è esposta, spiegando il ruolo della canapa all’interno della bevanda, all’undicesimo posto nella lista degli ingredienti. “I semi di canapa non hanno alcuna funzionalità, derivano da una materia prima vegetale. Immaginate di bere una tisana, ma con caffeina. Questo è tutto”, ha spiegato Fabiola Torres, direttore generale di PepsiCo e chief marketing officer del reparto dedicato alle bevande energetiche..

Canapa e multinazionali: Hempiness, la nuova birra Ceres

E a proposito di bevande, a fare capolino tra quelle contenenti canapa è la nuova Hempiness, una nuova birra targata Ceres e realizzata con estratto di semi di canapa. La bevanda, presentata con il claim “Un gusto che non si può dire”, è caratterizzata da una bassa gradazione alcolica (5.0%) e da una forte componente olfattiva.

L’azienda ha sottolineato che nella bevanda non saranno presenti né il THC né il CBD, ma solo l’estratto di semi della pianta, e che la canapa è stata utilizzata in particolare per la componente olfattiva e per il retrogusto erbaceo, ma non per altri scopi.

Le scarpe in canapa di Nike

Andando avanti a parlare di multinazionali, diverso invece il caso Nike, dove la canapa è stata scelta, insieme a materiali riciclati, per la riedizione di due classici modelli del brand: le Nike Air Force 1 Low e le Nike Blazer Mid, entrambe con l’etichetta “Hemp” ben visibile sul modello. La capsule collection è stata battezzata “Move to Zero” per sottolineare l’impegno dell’azienda verso una produzione zero carbonio e zero rifiuti.

Peccato che, come esposto da alcuni media tedeschi, le scarpe siano state realizzate distruggendo le scarpe nuove restituite dai clienti, scarpe che, invece, avrebbero potuto essere reintrodotte nel mercato per evitare sprechi.

Come già abbiamo evidenziato nell’articolo dedicato, secondo quanto riportato da Greenme.it, “i giornalisti hanno chiesto spiegazioni alla Nike e un portavoce della Nike ammette almeno che i resi che mostrano segni di possibili danni o di utilizzo vengono distrutti e riciclati”. Secondo la testata, “facendo riferimento a dei semplici segni, l’azienda apre un ampio spazio di interpretazione. Inoltre ha negato che le scarpe nuove e impeccabili siano distrutte, ma vengono rimesse sugli scaffali. Tuttavia l’ultimo segnale proveniente dai GPS delle scarpe nuove restituite dai giornalisti è arrivato da un’azienda di riciclaggio dei rifiuti”.

Quello di Nike potrebbe quindi essere uno dei casi più eclatanti di utilizzo della canapa per un’operazione di greenwashing.

Multinazionali del tessile: i jeans di Tommy Hilfiger

Tra gli ultimi brand internazionali a utilizzare la canapa per la realizzazione dei propri prodotti c’è Tommy Hilfiger, che ad aprile 2022 ha annunciato il lancio di una nuova collezione: Hemp Denim. La linea rientra nel programma Denim progressed, che è nato con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dell’azienda entro il 2030.

Il nuovo tessuto utilizzato per la realizzazione dei jeans è realizzato con canapa priva di pesticidi, proveniente da una filiera tracciabile e da una coltura 100% alimentata a pioggia. Anche in questo caso, però, la canapa sembra essere uno specchietto per le allodole: i jeans, infatti, sono in realtà realizzati per l’80% in cotone, come si può vedere in una delle tante schede prodotto presenti sul sito.

All’apparenza, quindi, il vasto mondo della moda sembra aver imboccato una via più sostenibile, ma la strada da fare è ancora tanta.

Martina Sgorlon

 

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