Mercoledì, 15 febbraio 2023, un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per la canapa. Twitter ha annunciato che consentiranno alle aziende americane di cannabis legale di promuovere prodotti a base di canapa con pubblicità a pagamento sulla loro piattaforma.
L’annuncio segna un cambiamento importante, poiché la maggior parte delle piattaforme di social media vieta specificamente i contenuti relativi alla cannabis. Alcuni social hanno consentito in passato la pubblicità della cannabis, come “Social Club”, una piattaforma progettata specificamente per la comunità della cannabis. Tuttavia, Twitter è la prima piattaforma tra le “big 5” (Facebook, Google, Instagram, Twitter) a contrastare questa tendenza, stabilendo regole specifiche su come pubblicizzare la cannabis online.
Sebbene la cannabis rimanga illegale a livello federale negli Stati Uniti, la maggior parte degli Stati ha promosso la legalizzazione medica (37 Stati) o ad uso adulto (21 Stati).
Storicamente, molti nell’industria della cannabis hanno più o meno esplicitamente ignorato queste regole o hanno cercato di trovare modi per evitare il rilevamento. Ma anche con questi tentativi, i marchi di cannabis spesso vedono i loro post, o persino i loro profili, rimossi, o, peggio ancora, bloccati, rendendo complicatissimo mettere in pausa le campagne pubblicitarie da Facebook Business Manager e creando emorragie di budget sprecato.
Ovviamente le nuove regole di Twitter non consentono un marketing di cannabis troppo aggressivo. La loro politica per la commercializzazione negli Stati Uniti contiene alcune restrizioni. Ad esempio, solo i marchi con licenza legale possono fare domanda per la pubblicità e devono essere prima autorizzati da Twitter. Gli annunci devono rivolgersi solo ai luoghi in cui tale marchio è concesso in licenza e non possono rappresentare l’uso di cannabis, citare minori o fare affermazioni su benefici per la salute.
Dal canto suo Twitter vanta già una comunità di cannabis particolarmente attiva. Le stime di ADCan (sito di informazioni specializzate in cannabis e advertising) suggeriscono che Twitter abbia visto postare oltre 20 milioni di tweet sulla cannabis solo nell’ultimo anno. La nuova politica potrebbe attirare a sé così tanti brand, imprenditori e clienti da poter iniziare a pensare a un rebranding, colorando l’uccellino di verde.
Twitter potrebbe dunque rubare i riflettori all’eclettico TikTok e agli altri suoi fratelli, data la mancanza di concorrenza per gli annunci pubblicitari di cannabis su altre importanti piattaforme di social media. Instagram, Facebook e TikTok vietano, ancora, tutti i contenuti a pagamento relativi alla pianta medicinale, mentre un passo in avanti, un po’ più timido, era stato fatto nei giorni scorsi da Google che in Usa aveva autorizzato la pubblicità per prodotti contenenti CBD.
Le aziende di canapa attive sul territorio italiano intenzionate a pubblicizzare la proprio attività farebbero di certo bene a tenere gli occhi aperti sulle dinamiche che seguirannno l’apertura di Twitter all’advertising sulla cannabis: potrebbero prendere piede progetti intelligenti sul suolo americano che sarebbe interessante adattare al contesto italiano. Stiamo a vedere.
Puoi trovare una descrizione completa della nuova politica di Twitter qui.
Giuseppe Fiorenza