Canapa 1 – governo 0: Steva Hemp potrà registrare il marchio

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In questo articolo
1 / Steva Hemp, il precedente
2 / "L'ho fatto per tutto il settore"

Nonostante l’opposizione – ideologica – del ministero per le Imprese e Made in Italy, Steva Hemp potrà registrare in Italia il proprio marchio aziendale per la commercializzazione di lenzuola e biancheria in canapa per gli alberghi.

Ce l’ha comunicato direttamente Gordana Stevancevic, la fondatrice del brand. “Il nostro ricorso è stato accettato e che il marchio Steva Hemp è ora in fase di registrazione ufficiale”, ha comunicato a Canapaindustriale.it sottolineando che: “Dobbiamo ancora aspettare i tempi di opposizione – 30 giorni – e poi è ufficialmente registrato”.

Steva Hemp, il precedente

All’azienda era infatti stata negata la possibilità di registrare il proprio marchio, Steva Hemp, perché la parola “hemp”, che in inglese sta per “canapa”, secondo il ministero preposto incentiverebbe l’uso di stupefacenti.

“A dicembre ho scelto di registrare il marchio Steva Hemp, l’azienda con cui commercializzo biancheria in canapa per alberghi, e ho iniziato dall’Italia perché è il mio mercato di riferimento, mai avrei immaginato di finire in questa vicenda kafkiana”, ci aveva raccontato allora Gordana Stevancevic, che è la business developer dell’azienda.

“Se avessi subito registrato il marchio a livello europeo, questo rifiuto molto probabilmente non si sarebbe verificato, ora mi tocca spendere soldi inutilmente per gli avvocati, che devono spiegare al ministero che la canapa non è cannabis”.

“L’ho fatto per tutto il settore”

Nel momento in cui in Europa sta tornando la produzione di canapa tessile, in passato considerato come il vero valore aggiunto del raccolto, per dar vita a tessuti resistenti e dalle ottime proprietà, quello di Gordana è un passo avanti per tutto il settore, in attesa che tornino delle vere e proprie produzioni anche nel nostro Paese.

“Dopo cinque mesi di attesa abbiamo finalmente raggiunto il risultato”, racconta invece a Altoadigeinnovazione.it, dopo aver spiegato che aveva risposto al rifiuto del Ministero con una lettera di opposizione, in cui spiegava che la parola contenuta nel suo marchio era stata interpretata male. Una vittoria che ha avuto anche il suo costo per via delle spese legali “ma dovevo muovermi, altrimenti era come dare loro ragione”, continua l’imprenditrice, che al momento ha anche altri buoni motivi per festeggiare.

L’azienda guidata da Stevancevic è stata l’unica rappresentante italiana tra i finalisti dei WAFBA Excellence Awards, tenutisi durante l’Annual NoCo Hemp Pitch ad Estes Park, Colorado, un evento considerato come un punto di riferimento a livello globale nel settore della canapa industriale, dove Stevancevic ha ottenuto il secondo posto nella categoria dell’innovazione e applicazione. “Ora che posso registrare il marchio in Italia, lo estenderò anche in Europa” afferma l’imprenditrice, che localmente sta implementando un servizio di affitto di lenzuola per alberghi e collaborando con una lavanderia sociale per il loro lavaggio. “Sono una convinta sostenitrice del tessuto di canapa anche per una questione di sostenibilità e voglio estendere questo approccio non solo guardando all’ambiente, ma anche alla responsabilità sociale” dichiara in conclusione

Redazione di Canapaindustriale.it

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