La cannabis light in Francia è legale grazie ad una sentenza storica

CBD e cannabis light //
In questo articolo
1 / La cannabis light in Francia è legale
2 / La risoluzione francese per puntare sulla canapa
3 / Il cambio di passo su canapa e CBD in Germania
4 / La cannabis light in Italia

Cannabis light in Francia: i fiori e le foglie di cannabis possono essere venduti come prodotti a base di CBD; è la sentenza storica del Consiglio di Stato francese che autorizza definitivamente la vendita di cannabis light, dopo che quella dei prodotti a base di CBD era già stata legittimata dalla Corte di Giustizia europea.

La cannabis light in Francia è legale

Quest’ultimo passaggio è stato reso necessario dal fatto che il governo francese il 31 dicembre del 2021 aveva vietato la vendita di fiori e foglie di canapa a basso contenuto di THC, permettendo di vendere solo i prodotti trasformati, per poi sospendere la misura il mese dopo in attesa del parere definitivo.

Da quanto riporta Que Choisir, la prima Associazione di consumatori in Francia, “il Consiglio di Stato concorda con i sindacati di settore, e ha giudicato il divieto “sproporzionato”. La concentrazione dei prodotti THC e CBD è facile da controllare, e la vendita di foglie e fiori grezzi non è quindi un ostacolo alla politica di lotta agli stupefacenti”.

Ora i sindacati di settore chiedono al governo di “abbandonare un atteggiamento timoroso e moralista nei confronti della cannabis”. E intanto la Missione interministeriale per la lotta contro la droga e le dipendenze (Mildeca), responsabile del fascicolo, sottolinea che “il governo assicura una vigilanza molto rigorosa su tutte le deroghe al divieto generale sugli stupefacenti che sono disposte per l’uso industriale e commerciale delle piante di cannabis”.

La risoluzione francese per puntare sulla canapa

Intanto in Francia il mercato della canapa potrebbe fruttare da 1,5 a 2,5 miliardi di euro l’anno, creando 20mila posti di lavoro: sono le stime fatte da un gruppo al Senato francese dopo l’approvazione della risoluzione che dovrebbe dare una nuova forma al settore legalizzando completamente i prodotti con CBD e sostenere le filiere produttive anche tramite aiuti governativi.

Oltre a sostenere il settore della canapa nel suo complesso, la risoluzione chiede al governo di stabilire norme specifiche per i prodotti contenenti CBD, avvicinando di un passo un potenziale mercato legale del CBD da 300 milioni di euro e della cannabis light in Francia.

Il cambio di passo su canapa e CBD in Germania

In Germania invece, nell’ambito della proposta di legalizzazione della cannabis ad uso adulto, è già stato annunciato che canapa e CBD saranno rimossi dagli elenchi degli stupefacenti, un provvedimento che avrebbe un importante risvolto a livello giudiziario, in quanto annullerebbe immediatamente molte delle cause legate alla canapa industriale e al CBD attualmente in corso in Germania.

La Corte federale di giustizia (BGH) all’inizio di ottobre ha confermato la sospensione della pena detentiva per due commercianti di fiori ad alti livelli di CBD.

La cannabis light in Italia

In Italia invece il settore non riesce a trovare pace a più di 6 anni dalla sua nascita. Quando il governo Meloni non era ancora stato formato, era già è arrivato il primo provvedimento contro la cannabis light. E’ una legge che ha come primo firmatario alò senatore Maurizio Gasparri e che vorrebbe vietare del tutto l’uso umano delle infiorescenze di canapa.

Intanto, mentre in Italia continuano i processi ad agricoltori e commercianti, Luca Marola, fondatore di una delle prime aziende che avevano proposto la cannabis light in Italia, si trova sotto processo e rischia 6 anni di carcere.

Nei giorni scorsi Canapa Sativa Italia e Meglio Legale hanno organizzato una conferenza alla Camera dei deputati per sottolineare l’emergenza in cui versa il settore della cannabis light, vessato da continui processi e sequestri. Le opposizioni hanno risposto all’appello delle associazioni con diversi parlamentari provenienti dai vari schieramenti per la presentazione del report CANNABIS INDUSTRIALE: TRA POTENZIALE ECONOMICO E REPRESSIONE.

E’ stato sottolineato che si tratta del “mercato più in crescita degli ultimi anni dell’agricoltura italiana e della vendita al dettaglio. Dal 2016, anno in cui è entrata in vigore la legge che disciplina la filiera della canapa, sono sorti oltre 12mila posti di lavoro con un’età media di impiego di meno di 35 anni.Un’industria che, grazie a poderosi investimenti da parte di imprenditori, sostiene e promuove l’agricoltura, il commercio, il lavoro e l’imprenditoria giovanile, oltre che i territori delle Isole e del Sud d’Italia”.

A sei anni dall’entrata in vigore della legge 242/2016, che disciplina la produzione e il commercio della canapa industriale, però il settore è sempre più incerto. Il tempo trascorso non ha reso stabile questo comparto, altresì le imprese agricole e commerciali risentono delle interpretazioni errate e dei vuoti legislativi che ne compromettono la crescita.

Redazione di Canapaindustriale.it

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