La canapa in USA è finalmente legale: al via la rivoluzione verde

Canapa economia e politica //

Il Farm bill firmato di recente dal presidente Trump, e cioè la legge americana che regola l’agricoltura, ha legalizzato la coltivazione e la commercializzazione di canapa e derivati anche a livello federale.

La canapa americana è quindi “libera” a tutti gli effetti, visto che la proibizione federale era l’ultima rimasta ed era un passaggio atteso da tutti gli esperti di settore.

In pratica il Farm Bill ha rimosso la canapa dal Controlled Substances Act, la tabella delle sostanze controllate a livello federale, consentendo la sua produzione commerciale negli Stati Uniti, purché le genetiche utilizzate non contengano più dello 0,3% di THC, il limite previsto dagli USA affinché venga considerata canapa ad uso agro-industriale e non sostanza stupefacente.

Una delle prime reazioni è stata quella della Food and Drug Administration (l’autorità statunitense che regola farmaci e prodotti alimentari) che ha annunciato di prendere in considerazione la creazione di una nuova politica in materia di commercializzazione e vendita di cannabis.

La FDA ha dichiarato che spera di rendere più efficienti “percorsi” per le aziende per introdurre e commercializzare cannabis e prodotti derivati ​​dalla cannabis, incluso il cannabidiolo (CBD) nel commercio interstatale.

“Riconosciamo le potenziali opportunità che i composti derivati ​ dalla cannabis potrebbero offrire e riconosciamo l’interesse significativo in queste possibilità”, ha dichiarato il commissario FDA Scott Gottlieb, aggiungendo che l’agenzia terrà un incontro pubblico per raccogliere input.

La FDA a giugno ha approvato il CBD per il consumo umano per la prima volta quando ha rilasciato i permessi di approvazione per Epidiolex, un farmaco destinato a curare l’epilessia.

Un certo numero di piccole aziende stanno già vendendo CBD in oli, bevande, creme e altri prodotti e in alcuni casi li spediscono attraverso le linee di stato.

Il mercato del CBD derivato dalla canapa potrebbe raggiungere i 22 miliardi di dollari entro il 2022, secondo un rapporto pubblicato all’inizio dell’anno dall’azienda di analisi dell’industria della cannabis Brightfield Group, che ha ipotizzato il passaggio del conto dell’azienda nelle sue previsioni.

Coca-Cola nel mese di settembre è diventata una delle più grandi aziende statunitensi ad esprimere interesse per il CBD, affermando che stava “osservando da vicino la crescita della CBD non psicoattiva come ingrediente delle bevande wellness funzionali in tutto il mondo”.

Il Farm Bill del 2018 espande le disposizioni contenute nella versione del 2014 che aveva creato i programmi pilota per la coltivazione canapa con “un quadro per la coltura legale da parte degli stati senza un permesso da parte della Drug Enforcement Administration”. I programmi pilota sono stati un successo per agricoltori e consumatori negli Stati Uniti, dal Colorado alla Carolina del Nord.

Dopo 82 anni, il Farm Bill del 2018 rappresenta il più grande passo verso l’annullamento dell’eredità infamante e scientificamente infondata del Marihuana Tax Act del 1937, che aveva dato via al proibizionismo nei confronti di questa pianta in tutto il mondo.

Mario Catania

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