Abbiamo parlato di come le principali piattaforme social non consentano di realizzare annunci a pagamento, eppure se vogliamo parlare sui social network di canapa si può sfruttare un’area grigia attorno al contenuto organico (quello che non paghiamo, per intenderci) applicando ai contenuti organici le logiche di quelli a pagamento, facendo leva su grafiche accattivanti, analisi delle preferenze del proprio target e coinvolgimento della community, con commenti frequenti e pertinenti, spaziando tra i numerosi format di contenuto esistenti.
Esistono moduli Google per realizzare quiz, app per creare videogiochi e i video non sono censurati purché abbiano un minimo di carattere informativo. Tutto sta nello scegliere il registro comunicativo appropriato, creare una relazione con la propria audience e diffondere post di valore per loro, ai quali abbinare prodotti che soddisfino bisogni raccolti proprio dai commenti che verranno a generarsi da questi contenuti.
Attenzione però a tenere in doverosa considerazione tre punti cardine:
Abbiamo pensato di farlo per voi distillando alcune importanti informazioni di riferimento.
Gli annunci non devono promuovere la vendita o l’uso di droghe illegali, soggette a prescrizione medica o ricreative. A causa delle restrizioni federali, alle aziende di cannabis è vietato persino pubblicare annunci negli stati in cui la cannabis è legale. Non rispettare le linee guida sulla pubblicità della piattaforma e Facebook può chiudere le tue inserzioni e/o eliminare il tuo account senza preavviso.
Le Norme della community chiedono di condividere solo i contenuti che hai creato o che possiedi il diritto legale di condividere. Tali contenuti non possono pubblicizzare o vendere direttamente marijuana, Indipendentemente dal tuo stato o paese. Le politiche di Instagram generalmente imitano quelle della società madre Facebook.
Non sono consentite “immagini, vendita o uso di droghe illegali o ricreative”. Sono inoltre vietati “materiali informativi sull’uso o la legalizzazione di droghe illegali o ricreative” e “strumenti relativi all’uso, alla conservazione o al consumo di droghe illegali o ricreative”.
LinkedIn non consente annunci relativi a prodotti farmaceutici soggetti a prescrizione medica, farmaci o qualsiasi prodotto o servizio correlato. Annunci che promuovono droghe illegali, medicine e trattamenti a base di erbe, effetti psicoattivi di sostanze o ausili per superare i test antidroga sono tutti proibiti.
Ciò detto vediamo anche i pro, i contro e il valore degli hashtag, dividendo ciascuna informazione per piattaforma:
Pro: pubblico più vasto, enorme potenziale.
Contro: la portata organica è pari a zero. Devi pagare per raggiungere qualsiasi pubblico in modo efficace. L’algoritmo del feed tende a punire le pagine che non coinvolgono i loro seguaci costantemente.
Hashtag: gli hashtag in genere aiutano la copertura organica, ma le impostazioni sulla privacy di Facebook vietano agli hashtag di funzionare oltre le tue connessioni esistenti.
Pro: orientato all’estetica e pensato fin dall’inizio per i telefoni. L’esperienza avviene un post alla volta massimizzando il valore poiché aiuta a focalizzare gli utenti sulle tue immagini.
Contro: estremamente competitivo.
Hashtag: la mancanza di robuste impostazioni sulla privacy significa che gli hashtag sono di grande aiuto per la portata organica. Il numero di hashtag utilizzati per post e se sono nel file didascalia o commento, può influenzare rilevabilità.
Pro: la prima piattaforma per la “lista dei desideri”. Le persone vengono qui per ispirazione e pianificazione. Meno sulla comunità gestione, maggiori informazioni sui contenuti con durata della vita più lunga.
Contro: la copertura organica può essere impegnativa da raggiungere. Le aziende dipendono da prodotti pubblicitari a pagamento, che escludono il mercato della cannabis per il momento.
Hashtag: sebbene gli hashtag funzionino sulla piattaforma, non sono il modo in cui gli utenti cercano in genere. Le ricerche vengono effettuate per parola chiave (senza un “#” che precede) e/o immagini
Pro: il social network si è concentrato su professionisti, ricerca di lavoro e recruiting. Fornisce una visibilità importante dell’azienda e dei professionisti che ci lavorano facendo branding attraverso le loro attività.
Contro: questo è un ambiente professionale, dove contenuti tipici di altri di interesse generale i social network possono sembrare non appropriato.
Hashtag: hashtag e @-tagging funzionano davvero bene e aiutano i potenziali partner e collaboratori a trovarti.
Giuseppe Fiorenza